Un mito nella moda: Jane Birkin

Un mito nella moda: Jane Birkin

Jane Birkin era una cantante, attrice e icona di stile ed eleganza. Di origine britannica, nacque nel ‘46 a Londra. L’approccio con il mondo dello spettacolo avvenne quando la giovane Jane scoprì di nutrire un forte interesse per il teatro, infatti a 17 anni decise di intraprendere questo percorso. Iniziò quindi a cantare in alcuni musical, incitata da John Barry, noto compositore inglese che 2 anni dopo divenne suo marito.

Il debutto cinematografico di Jane Birkin avvenne con la pellicola Non tutti ce l’hanno, sotto la direzione di Richard Lester, ma è con il film successivo, Blow-Up, diretto da Michelangelo Antonioni, che diventò un personaggio molto discusso nel panorama inglese, a causa di una scena in topless. La cantante decise così di abbandonare l’Inghilterra e andare a vivere in Francia. Qui, nel ‘68, durante le riprese del film Slogan, incontrò il musicista Serge Gainsbourg. Un colpo di fulmine per entrambi: un amore che durò fino al ‘80. Poco dopo il loro incontro, la coppia ottenne grande popolarità grazie al brano Je t’aime…moi non plus. Tale canzone, ai quei tempi, fu oggetto di scandalo per la presenza dei gemiti della Birkin, non passò inoltre inosservato il testo dal carattere esplicito. La successiva storia d’amore, quella con il regista francese Jacques Doillon, spinse la Birkin ad abbandonare la sua immagine di ragazza sexy e sbarazzina. Con l’aiuto di Doillon, Birkin dimostrò di essere in grado di recitare anche ruoli più complessi.

Successivamente, insieme alla sua terzogenita, Jane lanciò una linea di abbigliamento per la casa di moda “La Redoute“. Nel 1983, su un volo Air France Parigi-Londra, Jean-Louis Dumas, a capo di Hermès, si ritrovò ad avere come vicina di posto Jane. Tra loro, subito, iniziò una conversazione vivace, fatta di scambi di idee e intuizioni. Fino a che l’agenda di Jane non le cadde dalle mani, spargendo ovunque gli appunti: «Nessuna agenda e nessuna borsa riescono a contenere tutti i miei fogli» dice lei. E Jean le promette di creare apposta per lei una borsa che sia capiente e allo stesso tempo elegante. Nel ‘84 nacque così un mito della moda, la leggendaria Birkin, consacrato dalla sua comparsa al braccio delle donne più ammirate della fine del Novecento e dall’alta desiderabilità data dall’essere sì raggiungibile, ma a patto di essere disposte ad accettare liste di attesa lunghissime. Nel ‘87 Birkin scelse di allontanarsi dal mondo del cinema per dedicarsi esclusivamente al teatro.

Il 16 luglio 2023, a 76 anni,  Jane Birkin è stata trovata senza vita nella sua casa a Parigi. Le cause della sua morte sono ancora ignote. Sappiamo solo che nel 2002 aveva vinto la battaglia contro la leucemia e che nel 2021 aveva avuto un lieve ictus. Ci sono mille motivi, più o meno razionali, per adorare Jane Birkin: lanciandosi nella mischia senza mai abbandonare una sorta di garbata provocazione, ha imposto una visione singolare e personalissima della femminilità, non è mai apparsa schiava delle tendenze. Al contrario, è affascinante il modo in cui ha influenzato la moda fin dagli anni Sessanta, con quel suo «effortless chic» che va in direzione opposta ai codici tradizionali e le ha dato un vantaggio di mezzo secolo su tutti gli altri. Jane Birkin era tutto tranne che una musa professionista, ma è diventata un’icona di stile quasi suo malgrado. Jane ha definito il significato di bohemien cool e, soprattutto, ha incarnato il concetto di fiducia in sé e di libertà, qualità che si riflettevano nelle sue scelte di abbigliamento, anche quando indossava molto poco. Falsa ingenua ma autentica lolita (anche se era già madre), ha imposto il cestino di vimini anche sulla scalinata di Cannes, le frange, i corti, le trasparenze, il denim, la maglietta o il maglione abbondante che lasciava scoperta la spalla e la voce acuta sussurrante, sempre sul punto di incrinarsi. La sicurezza fa parte del suo stile. Non si separava mai dal suo cesto di vimini portoghese, acquistato in un mercato londinese, non importava se le venisse vietato l’ingresso in locali chic come il Maxim’s. 

Ginevra Sansoni 4C

Mariasole Marro 5B

Giulia Klizia Bracco 4C

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